In altri sport, Yuzuru Hanyū verrebbe definito un “game-changer”, colui che ha cambiato il corso della storia e ha fatto sì che la sua disciplina evolvesse nel tempo. Una sorta di punto di riferimento imprescindibile per tutti i giovani atleti, che sono cresciuti provando ad emularlo. Non a caso, il giorno del suo ritiro dalle competizioni, bisognerà distinguere tra il pattinaggio prima e durante la carriera di Hanyū e il pattinaggio dopo l’abbandono di Hanyū. Per trovare qualcosa di simile in altri sport, è necessario scomodare figure iconiche come Michael Jordan nella pallacanestro.
Yuzuru Hanyū passerà alla storia come la più alta espressione mai esistita di pattinatore completo, poliedrico, in grado di coniugare l’onnipotenza tecnica con l’eccellenza artistica.
Resto fermamente convinto che alla domanda “cos’è il pattinaggio di figura?” non ci potrebbe mai essere una risposta che non contempli Yuzuru Hanyū, semplicemente un assoluto fuoriclasse e un patrimonio inestimabile per la disciplina.
Massimiliano Ambesi (Creatori del ghiaccio, ed. Kadokawa, 2020)
Ritenuto il più grande pattinatore di sempre, Yuzuru Hanyū ha vinto tutto quello che era possibile vincere, compresi due titoli olimpici, e stabilito 19 record del mondo. Dopo aver rivoluzionato la disciplina che lo ha reso famoso, nel 2022 Hanyū ha lasciato l’agonismo per iniziare un percorso professionistico straordinario, creando una nuova forma espressiva capace di uscire dal campo dell’intrattenimento per entrare in quello dell’arte. Questo non sarebbe stato possibile se la statura di un atleta capace di eseguire ciascun elemento in modo perfetto non fosse stata affiancata da una profonda intelligenza e una grande capacità narrativa. Dotato di una personalità fuori dal comune, Hanyū si è rivelato capace di far propri i sentimenti delle persone comuni, donando in cambio forza, coraggio e speranza.