La straordinaria impresa agonistica compiuta da Hanyū nei tre anni da professionista, numeri alla mano
di Martina Frammartino
(for the english version please see: https://sportlandiamartina.link/2025/09/05/yuzuru-hanyu-and-the-jumps/)
Yuzuru Hanyū ha deciso di entrare in un periodo di “manutenzione” per prendersi cura del suo corpo e per continuare a studiare, con l’obiettivo di superare quanto ha già fatto in passato nelle sue prestazioni future. Per quanto riguarda lo studio, sappiamo che sta studiando danza, ma anche che ha interessi molto ampi che comprendono bioetica e filosofia. In tre anni Hanyū ha ideato cinque show diversi: Prologue, Gift, Re_Pray, Echoes of Life e Notte Stellata. La struttura degli show l’ha ideata lui, e per Re_Pray e Echoes of Life ha dovuto inventare una storia. L’ha pubblicata in forma di racconto solo per Echoes of Life, ma anche Re_Pray ha una sua narrazione molto forte che non è autobiografica, a differenza di quanto avviene con Prologue e con Gift (anche se prima di lui nessuno aveva mai pensato che fosse possibile realizzare un solo show, la parte creativa è importante pure qui).
Notte stellata è più tradizionale, diversi pattinatori che presentano i loro programmi uno dopo l’altro, ma le tre collaborazioni, con Kohei Uchimura, Mao Daichi e Mansai Nomura, sono qualcosa di importante a livello artistico e creativo. E non importa che le coreografie le abbiano realizzate altri, David Wilson, Shae-Lynn Bourne, Rino Masaki, oltre che gli stessi Uchimura e Nomura (oltre che Hanyū ) per la loro parte. Pensare di poter realizzare qualcosa insieme richiede già un impegno creativo notevole, così come lo richiede l’idea delle collaborazioni dal megaschermo da parte di Hanyū e di quattro o cinque pattinatori in pista per Dynamite e Permission to Dance. E poi ci sono tutti i programmi nuovi coreografati da Hanyū in questi tre anni. Conto solo quelli, non i programmi nuovi coreografati per lui da Wilson, Bourne, o da Mikiko. Sono Dreamy Aspiration, A Fleeting Dream, Sasanqua, Ashura-chan, All These Things That I’ve Done, If…, Glamorous Sky, Megalovania, The Darkness of Eternity, Lufia II: Rise of the Sinistrals, Goliath, Aqua’s Journey, Meteor, Last Ambient, First Pulse, First Echo + Circulation, Mass Destruction: Reload, Eclipse/Blue, Gate of Steiner – Aestetics on Ice, Hymn of the Soul, Bow and Arrow. Sono 21 programmi in tutto, uno sforzo creativo importante per tre anni. E poi ci sono le altre coreografie nuove che ha dovuto imparare, i programmi vecchi che ha continuato a pattinare, la presenza in diversi show tradizionali, l’apparizione in numerosi programmi televisivi o radiofonici, i servizi fotografici, le interviste, il lavoro con gli sponsor… che chiunque dopo tre anni così senta il bisogno di fermarsi per studiare, migliorarsi e poter sviluppare con calma i nuovi progetti, è normale. Anzi, una persona normale non sarebbe neppure riuscita a tenere il ritmo che ha tenuto Hanyū . Probabilmente nessun altro sarebbe riuscito a tenere quel ritmo per un anno solo, figuriamoci per tre. E a tutte le apparizioni pubbliche, a tutto il lavoro che vediamo, si sommano gli allenamenti, di cui abbiamo visto solo qualche frammento. Allenamenti nei quali oltre ad affinare le capacità espressive, deve lavorare sia sulla resistenza necessaria a completare i suoi show sia all’esplosività richiesta dai salti.
Confronto tra il periodo agonistico e il professionismo
I.
L’esplosività richiesta dai salti, già. Perché Hanyū continua a fare numerosi salti. Non sempre riesce a eseguirli come vorrebbe, come non sempre ci riusciva durante le gare. Abbiamo visto diverse cadute in questi anni, e diversi salti con atterraggi imprecisi, a cui mancava parte della rotazione o che si sono conclusi con uno step out. La maggior parte dei salti che abbiamo visto, se fossero stati eseguiti in gara come GOE avrebbero meritato il +5. E questo richiede tantissimo al suo fisico. Per capire quanto, per capire se i salti che ha fatto sono tanti pochi, ho guardato la sua intera carriera. Nelle prime sette tabelle sono visibili tutti i salti eseguiti da Hanyū in dettaglio, l’ultima li riassume in modo da avere un migliore colpo d’occhio.
Ho controllato solo l’attività principale di ciascuna stagione, non tutto il resto. Cosa intendo per attività principale? Nel periodo in cui ha gareggiato, mi riferisco alle gare e solo alle gare. Programma corto e programma libero, quasi sempre disputati entrambi, anche se alcune gare giovanili sono state basate su uno solo dei due programmi e nel Team Event di Sochi Hanyū ha pattinato solo il programma corto. Niente allenamenti, che ovviamente sono fondamentali ma di cui non sappiamo quasi nulla, e neppure niente gala. Il risultato era basato sui salti delle gare, non su quelli dei gala, a cui quasi sempre ha partecipato ma che in qualche caso ha saltato senza che la cosa avesse alcun effetto sul risultato (due esempi famosi sono la Cup of China 2014 e la Rostelecom Cup 2018, gare in cui era chiaramente infortunato). L’esclusione dei gala nasce da un motivo pratico: non sempre esistono i video e quindi è impossibile sapere cosa ha fatto (e no, non basta sapere quale programma ha proposto: nel gala del Four Continents Championship del 2017 ha interpretato Notte stellata, ma invece del solito 3A ha fatto un 3T, in quello dei Giochi olimpici del 2022 ha interpretato Haru yo, koi, e invece del solito 3Lo ha fatto un 3A). E poi ci sono le gare di salti che ha fatto tante volte alla fine, e gli show a cui ha iniziato a partecipare fin da quanto era un bambino… No. Attività principale. Lui gareggiava per vincere, e per farlo doveva presentare uno o due programmi a seconda del tipo di gara. Programma corto e programma libero. Questo è ciò che ho guardato.
Hanyū ha iniziato a pattinare a 4 anni. Dei primi anni sappiamo poco. Nel febbraio del 2000, quando aveva 5 anni e circa sei mesi di allenamento, Hanyū ha partecipato alla sua prima gara, la Miyagi Prefectural Competition. Il programma, lungo un minuto e sulle musiche di Ultraman Gaia, è stato coreografato dalla sua allenatrice, Mami Yamada. Gli elementi tecnici sono un salto del tre (lo stacco è quello dell’axel, il salto consta di mezza rotazione), un tre di valzer e una trottola alta. Hanyū si è classificato secondo alle spalle di Jun Suzuki. Nella stagione 2001-02 ha vinto la Shin-Matsudo Daiei OSC Cup, eseguendo in gara il suo primo doppio salchow. Non solo il primo in gara, ma letteralmente il primo che ha atterrato correttamente, come spiega Hanyū stesso nel libretto di presentazione di Prologue. Questo significa che ha iniziato a eseguire salti doppi fra i 6 e i 7 anni. Nella stessa stagione – forse prima, forse dopo, nel libro sono indicate le stagioni ma non le date precise – Hanyū ha vinto anche la UHB Cup. Il titolo del programma, coreografato da Mami Yamada, è qualcosa tipo Grass horse race oppure Amateur horse race. In questo periodo Yamada ha lasciato Sendai e Shoichiro Tsuzuki è diventato il nuovo allenatore di Hanyū . Della stagione 2002-03 non sappiamo nulla, della stagione 2003-04 solo che il suo programma era From Russia with Love, coreografato da Tsuzuki e mantenuto anche nella stagione successiva. In non precisati momenti in questi anni Hanyū ha superato diversi Badge test, perché solo chi li ha superati può partecipare a determinate competizioni. Per partecipare alle competizioni della categoria Novice B è necessario aver superato quanto meno il Badge test di livello 3, le cui richieste comprendono almeno un axel singolo, una combinazione di un salto doppio con un salto singolo e tre tipi diversi di trottole, due di almeno 5 rotazioni e una di almeno 6 rotazioni, oltre che determinati passi.
Dalla stagione 2004-05 il sito della JSF inizia a riportare i risultati delle gare a cui ha partecipato Hanyū . Potrebbero non essere tutte le gare, è possibile che di alcune gare locali i risultati non siano stati registrati su internet. Di alcune gare non abbiamo il protocollo ma i voti, perché sono state giudicate con il sistema 6.0. Io ho guardato i protocolli esistenti, e a questi ho aggiunto il layout del Campionato nazionale novice B dell’ottobre del 2004 e del programma corto dell’Asian Novice Championship della primavera del 2005, perché di quei programmi abbiamo i video perciò possiamo vedere quali elementi sono stati eseguiti da Hanyū . Ho guardato il tipo di salto, con relativo numero di rotazioni, indicati sul protocollo, non la qualità di esecuzione. Quello che mi interessa è il tipo di impegno fisico, e indipendentemente dal fatto che un 4T sia da +5 o che sia un 4T<< con caduta, l’impegno richiesto al fisico è lo stesso, anche se la qualità di esecuzione non potrebbe essere più diversa. Nel caso in cui il protocollo dice 1S, anche se so che Hanyū avrebbe voluto eseguire un 4S, come avvenuto nel programma corto dei Giochi olimpici di Pechino, io conto come esecuzione un salchow singolo, perché ragionare su cosa Hanyū avrebbe voluto fare e non ha fatto crea complicazioni non sempre risolvibili. In questo tipo di controllo per me fa fede il protocollo.
Per avere schermate gestibili ho suddiviso la carriera agonistica di Hanyū in quattro sezioni: le sei stagioni in cui ha gareggiato nelle categorie novice e junior, e la carriera senior nei tre quadrienni olimpici. Sono rispettivamente 29, 27, 22 e 15 competizioni, con il numero di gare che da un certo momento in poi è stato limitato da una serie notevole di problemi fisici e dalla pandemia che, fra la fine della stagione 2019-20 e l’inizio della successiva, di fatto ha portato all’annullamento di un’intera stagione.

Hanyū ha iniziato a eseguire i salti doppi nella stagione 2001-02, il doppio axel nella stagione 2004-05. Il triplo axel è entrato nei suoi programmi durante la sua prima stagione junior, il quadruplo toe loop nella prima stagione senior, quindi gradualmente sono entrati altri quadrupli. Ovviamente tutti i salti singoli sono errori, Hanyū avrebbe voluto eseguire un doppio o un triplo e ha eseguito solo un singolo. Il numero di 2T è alto perché quel salto fa parte delle combinazioni, da uno a tre 2T nei programmi liberi, a volta ha eseguito un 2T anche nei programmi corti (dalla sua seconda stagione junior in poi, un 2T nel programma corto è un pianificato triplo venuto male).



I salti singoli, con l’eccezione dell’euler che serve nelle combinazioni di tre salti, sono quasi spariti; e anche i doppi nelle 12 stagioni in cui Hanyū ha gareggiato nella categoria senior sono pochissimi, con l’ovvia eccezione dei 2T. In futuro controllerò quanti e quali salti hanno fatto Hanyū e diversi altri pattinatori durante la loro carriera agonistica per contestualizzare meglio ciò che ha fatto Hanyū , ma ora prenderò in esame cosa ha fatto dopo il passaggio al professionismo.
II.
Anche in questo caso guardo l’attività principale di Hanyū . Cosa intendo con questo? Da professionista, lui si esibisce negli show. Nei suoi show, i solo show come in Notte stellata, ma anche un’edizione di Stars on Ice, due di Fantasy on Ice, la Major’s Cup, Challenge e The First Skate. Fantasy on Ice e, quando vi è andato, Stars on Ice, prima erano un’attività collaterale, perché il focus era sulle gare (anche se Hanyū ha sempre dato il massimo anche negli show). Ora sono la sua attività. Agli show aggiungo i video, quelli per il suo canale, come Sasanqua o The Final Time Traveler, quelli realizzati per altri, come Introduction and Rondo Capriccioso per 24 hour TV o Bow and Arrow per Kenshi Yonezu, ma anche i brevi video contenenti un allenamento o anche un singolo salto pubblicati da Hanyū sui suoi canali social ufficiali. Questo perché considero quei video come un sistema per dialogare con i fan e mantenere alto l’interesse per i suoi show. Non considero invece gli allenamenti che abbiamo visto in tutti gli speciali realizzati da Asahi o in trasmissioni come la Switch Interview con Koichi Domoto, perché quei salti fanno parte degli allenamenti, qualcosa di necessario per l’attività pubblica ma che non è l’attività pubblica, anche quando abbiamo alcune immagini. Non considero neppure quanto fatto da Hanyū nei video pubblicitari, che per quanto importanti sono un’attività collaterale, così come erano collaterali gli show fino al 19 luglio del 2022.
Ho mantenuto la suddivisione in stagioni, considerando, per il passaggio da una stagione all’altra, la data ufficiale indicata dall’ISU. Per me le stagioni iniziano il 1 luglio di un anno, e finiscono il 30 giugno dell’anno successivo. Vista la quantità di eventi a cui Hanyū ha partecipato, ho dedicato una schermata diversa a ciascuna delle tre stagioni. In alcuni casi il nome dello show è seguito da un asterisco. Questo significa che io non ho visto quello show, perciò non sono sicura di ciò che ha fatto Hanyū . In Fantasy on Ice Hanyū esegue sempre un 4T nel numero iniziale, posso immaginare cosa ha fatto lì e nei numeri successivi (non la qualità di esecuzione, ma gli elementi tecnici eseguiti) sapendo quali programmi ha proposto, ma non ho idea di come sia andata la parte finale, dove tutti coloro che ne hanno voglia propongono un elemento di loro scelta. Hanyū esegue sempre un 4T (quasi sempre, a volte ha scelto un quadruplo più difficile), ma a volte dopo quel 4T ha eseguito altri salti. Non sapendo cosa effettivamente ha fatto Hanyū , mi limito a inserire nella tabella il minimo, un 4T. Per quanto riguarda Stars on Ice, nella presentazione finale Hanyū ha eseguito spesso una sequenza di passi, ma qualche volta ha eseguito un 4T. Quante volte ha scelto di fare un quadruplo? Non lo so, io l’ho indicato solo quando sono sicura che lo ha fatto. Inoltre, le tabelle ora comprendono anche l’axel singolo ritardato, salto che non ha senso fare in gara a causa del suo valore base bassissimo – anche se con le nuove regole è diventato possibile farlo nella sequenza coreografica, senza che questo crei problemi con gli altri salti – ma che è uno degli elementi mozzafiato dei programmi di Hanyū . A questo proposito ricordo cosa ha scritto Dick Button nel suo Push Dick’s Button (pagine 78-80):
A perfect jump lift up first; then the skater rotates for however many revolutions; and then a really good the skater will pause for a very short hang time and then land […]. Also, a good jump should not only have height, but distance as well. […] the jump should impact the audience. It should inspire a small burst of exhilaration in us. […]
Also look for ballon! Ballon is that effervescent nanosecond of movement that you see when a dancer jumps and at the peak of the jump there is a sudden and very slight added suspension, a split second of delay. […] Ballon is an appearance as well as the feeling of weiightlessness. It’s French for hang time. Skaters attempt to achieve the extra effect of ballon in a variation called a “delayed Axel.” […] Delayed Axels were seen more frequently during the time single Axels were still of value. In actuality, the delayed Axel is extremely difficult, require a greater level of control […]
For some of us, it is the overall quality—the smooth entry, the height, the distance, the turns, any space or delay between the turns, and the landing—that remain the most valuable elements in a jump […].


Nella tabella successiva, relativa alla stagione 2024-25, il numero di salti con poche rotazioni aumenta. Si tratta di una precisa scelta di Hanyū , che ha dato priorità all’aspetto espressivo dei salti e non al numero delle rotazioni nella Piano Collection di Echoes of Life, durante la quale ha deliberatamente eseguito un loop singolo e un doppio toe loop. Infine, fate caso che sotto la tabella ne ho aggiunta un’altra di una sola riga in cui ho indicato la somma di tutti i salti eseguiti da Hanyū in esibizione in queste tre stagioni.
(NB.: Accanto a tre date ho posto un asterisco. In Echoes of Life, fra la Piano Collection e la Ballata di Chopin, per tre minuti Hanyū pattina al buio, mentre le Elevenplay danzano. Ciò che fanno le Elevenplay è meraviglioso, ma di fatto Hanyū è in pista, davanti agli occhi degli spettatori, anche quando le telecamere non lo inquadrano. Io ero presente nell’arena a Chiba, entrambi i giorni ha eseguito una combinazione 4T+1Eu+3S perfetta, il secondo giorno ha eseguito anche un salchow deliberatamente doppio. Suppongo stesse riflettendo sull’asse di rotazione, di fatto chi era lì lo ha visto. Anche il quel momento Hanyū si stava esibendo. Ecco, in tutti gli show Hanyū ha fatto lo stesso tipo di riscaldamento al buio, ma in tre occasioni non ho idea di quali salti abbia eseguito, perciò non ho calcolato nulla per quei minuti.)

Ora i dati completi. Per capire meglio la portata di ciò che ha fatto Hanyū nelle sue tre stagioni da professionista, ho raccolto i numeri in alcune grandi categorie. Tre periodi: categorie novice e junior, categoria senior, attività professionistica. Salti distinti in axel singolo ritardato, salti singoli, salti doppi, salti tripli, 3A, che è sempre un salto a sé (e chi non ne è convinto può provare a chiedere a Nathan Chen se per lui erano più difficili i quattro tipi di salti quadrupli che faceva abitualmente o il 3A, o può fare la stessa domanda ad Alexandra Trusova e a diversi altri pattinatori), e salti quadrupli. Già che c’ero ho aggiunto anche il numero delle trottole. Alcune sono semplici, ma la Piano Collection ne comprende una di un minuto, e Megalovania, con le sue trottole, è un programma allo stesso tempo difficile e stancante.

Negli ultimi tre anni Hanyū ha eseguito 919 salti, contro i 953 che aveva eseguito nei dodici anni della sua carriera senior. Fra questi, 195 sono quadrupli, 157 tripli axel, contro i 233 quadrupli e 180 tripli axel del passato. Numeri appena lievemente più bassi in un arco di tempo lungo solamente un quarto rispetto a quello che ha trascorso come atleta, in una carriera in cui ha vinto tutto, compresi due ori olimpici. Mentre la maggior parte degli atleti dopo aver lasciato le gare abbassa il contenuto tecnico di ciò che propone, Hanyū ha scelto la strada opposta, continuando ad alzare l’asticella.
In questi giorni Yuzuru Hanyū ha deciso di entrare in un periodo di “manutenzione”. Direi che se lo è abbondantemente meritato. Non so quando tornerà né cosa farà, ma a giudicare da tutto ciò che ha fatto in passato sono sicura che qualunque cosa farà sarà straordinaria.